Anahid
9 ottobre 2019; Arsenale Venezia
Dal 9 ottobre l’Edificio Lamierini di Venezia ospiterà la Mostra d’Arte contemporanea “Anahid – c’è un deposito millenario di acqua fresca nella mia anima” (Abdelmajid Benjelloun), curata da Laura Lucibello, direttore artistico della Biennale di Viterbo. L’iniziativa, sponsorizzata da ANFIDA – Associazione Nazionale fra gli Industriali dell’Acqua –, si inserisce nell’ambito del Festival dell’Acqua di Venezia, che si terrà il 10 e 11 ottobre, di cui la Mostra ne intende ripercorrere i principali temi. Venezia da sempre vive sull’acqua, quale luogo migliore quindi per riflettere una volta di più sull’importanza di questo bene prezioso, che da sempre ha trovato spazio in letteratura e in poesia. Scrittori e poeti, infatti, hanno spesso celebrato l’acqua in tutte le sue forme, fonte di ispirazione e riflessione. La figura di “Anahid”, dea della fertilità e della guarigione, custode delle acque e della saggezza, nella mitologia armena, richiama per questa occasione gli artisti a dare risposte e nuovi punti di riflessione sulla risorsa acqua per il tramite di opere visive. La Mostra subisce l’influenza dall’idea che ha ispirato la 58a Esposizione Internazionale d’Arte che titola May You Live In Interesting Times. Il titolo è un’espressione della lingua inglese a lungo erroneamente attribuita a un’antica maledizione cinese, che evoca periodi di incertezza, crisi e disordini; “tempi interessanti” appunto, come quelli che siamo chiamati a vivere. E proprio in questi “tempi interessanti” che gli Artisti convocati, di caratura internazionale, si sono interrogati e confrontati per dar vita e voce alle loro opere che rimarranno in esposizione fino al 30 ottobre. Durante la mostra troverà inoltre spazio l’opera sonora/tesi di Arianna Niero: “ANTHROPOGENIC UNDERWATER NOISE” ABSTRACT”, che intende ricreare il paesaggio acustico dell’ecosistema marino, focalizzando la propria attenzione sull’impatto sonoro delle attività umane su questo ambiente. L’opera ha come scopo quello di valorizzare il lavoro di ricerca della Dottoressa Michol Ghezzo e dei suoi colleghi, nell’ambito del progetto europeo “Soundscape”. Il piano di lavoro, finanziato dal programma Italia-Croazia, prevede di monitorare il paesaggio sonoro subacqueo del Mare Adriatico attraverso una rete di 8 idrofoni distribuiti lungo le coste italiane e croate che registreranno in maniera continuativa per un anno. Il progetto, attualmente in fase di sviluppo, permetterà l’analisi e la valutazione del clima sonoro sottomarino e suggerirà un successivo piano di intervento a protezione della biodiversità dell’ecosistema marino. «Anthropogenic Underwater Noise» utilizza le sonorità della Laguna Veneta, registrate attraverso l’uso di un idrofono in diversi punti nevralgici del traffico marittimo lungo il Canal Grande e il Canale della Giudecca, e intende simulare l’impatto distruttivo che il rumore sottomarino di origine antropica ha sugli organismi acquatici.