Alessandro Calizza: crisi e “carne fresca” in mostra a San Lorenzo
2014, Il monitore Romano.
Di Silvia Mattina
Da sabato 10 maggio Mondo Bizzarro Gallery, in via degli Equi 18/A a San Lorenzo, ospita l’esposizione “Carne fresca” di Alessandro Calizza. Il mondo del pittore è surreale, vi è una sorta di “macelleria artistica” nella quale il sangue diventa color magenta e i protagonisti sono frutti, scheletri e architetture.
Alessandro Calizza approda a questa esposizione dopo due importanti esperienze artistiche: la partecipazione al festival Bizzarro 2013 e la residenza d’artista presso “Les Ateliers du Plessix- Madeuc”, quale vincitore del premio speciale del concorso Arte per OGGI 2013. La permanenza francese è un privilegio per qualsiasi artista, Alessandro doveva occuparsi di quello che sa fare meglio ovvero la creazione, avendo a disposizione gli strumenti e il supporto di grandi fornitori italiani (Romana Telai di Fausto Cantagalli). La possibilità di lavorare su tele molto grandi ha ampliato il punto di vista dell’artista romano che fedele a un linguaggio proveniente dal Pop Surrealismo, abbandona un discorso autoreferenziale alla Dalì per richiamare lo sguardo sulla crisi che viviamo.
Di Silvia Mattina
In questo lavoro, Alessandro infonde pillole di riflessioni sui grandi maestri del passato, in particolare Michelangelo e Caravaggio, attraverso l’inserimento di frutti e architetture che dialogano con il visitatore in tono favolistico, proponendo molteplici tematiche. La pera, la mela e l’arachide non sono perfettamente integri, infatti alcuni si mostrano malati per i bruchi falena che agiscono lentamente al loro interno. In quest’ottica, il quadro “La grande abbuffata” costituice un monito per tutti noi: la nostra cultura e i nosti valori sono ancora vivi, basta non lasciarli divorare dai parassiti della società, che debellano le nostre certezze e tolgono qualsiasi alimento alla nostra coscienza.
“Crisi” è la parola chiave del nostro tempo ed è anche uno degli input alla riflessione dell’artista sulla società. La crisi nelle opere di Alessandro non agisce solo in senso negativo, come deterioramento del contesto sociale: le architetture antiche invase da enormi bruchi sembrano rivelare anche una sfumatura positiva. La crisi, dal greco krino, costituisce un invito e un’esortazione a saper discernere e valutare il nostro passato (le vecchie fondamenta) ormai retto da sterili paradigmi e a far crescere in noi la volontà di fissare nuove linee guida e punti di riferimento.
Nelle opere in mostra il pittore descrive il difficile scenario contemporaneo attraverso un linguaggio simbolico che risulta essere il veicolo più adatto per il nostro tempo, così effimero, ironico e surreale. In questa mostra Calizza vuole spronare, destare, provocare e ricondurre l’uomo alla situazione degenerativa dell’epoca attuale e non farlo cadere nella comune immobilità.
Il visitatore potrà uscire da questa mostra riflettendo su ciò che davvero riesce a fare di concreto ogni giorno per cambiare la propria esistenza senza cadere nel puro e sterile vittimismo.