Pop e Surreale nelle opere di Alessandro Calizza
2019, First Magazine.
Di Gerardo Iannacci
Alessandro Calizza, classe ’83, è uno degli artisti più influenti della scena contemporanea romana: dal 2012 ha saputo stupire pubblico e critica muovendosi tra serate d’arte, personali e performance sia in Italia che all’estero. Che riguardi antiche statue greche in “liquefazione” oppure opere architettoniche infestate da rampicanti fluo, il suo lavoro si muove tra codici spiccatamente pop e atmosfere di gusto surreale ed è intriso di una delicata riflessione artistico-sociologica.
Riflessione spesso critica, che riguarda il tema della crisi dell’identità nella nostra società post-moderna, crisi che coinvolge l’arte in maniera sensibile mettendo in dubbio la sua ragion d’essere e generando non pochi interrogativi. Un processo, questo, che evidentemente ha interessato la sensibilità artistica di Calizza, che, anno dopo anno, ha messo a fuoco i pericoli di progressiva degenerazione e distruzione dell’arte, posta come specchio della nostra società.
Ecco che cosa l’artista ha dichiarato a FIRST Arte.